SANITA' LAZIALE, SITUAZIONE SEMPRE PIU' DRAMMATICA

16 luglio 2009

"Si aggiunge un altro tassello per completare l’opera fallimentare della gestione sanitaria della nostra Regione. Lo denuncia oggi anche un autorevole quotidiano romano: la grave situazione sanitaria si va ogni giorno aggravando e le liste di attesa nelle varie Asl del Lazio possono toccare anche i cinque mesi. Siamo al collasso, e la situazione è sempre più drammatica". La dichiarazione del Consigliere Regionale del Lazio Tommaso Luzzi, Membro della Commissione Sanità alla Pisana, è più che condivisibile e i numeri forniti dal Tribunale del Malato-Cittadinanzattiva sono a dir poco allarmanti.
Per un’ecografia completa all’addome, bisogna aspettare 190 giorni all’Asl Rm/A, 220 alla Rm/B, 140 alla Rm/C, 135 alla Rm/D, 145 alla Rm/E, 184 alla Rm/F, 260 alla Rm/G. Così come per un’ecografia all’addome inferiore, per cui bisogna aspettare 210 giorni alla Rm/A, 204 alla Rm/B, 158 alla Rm/C, 145 alla Rm/D, 145 alla Rm/E, 144 alla Rm/F, 252 alla Rm/G. Non va meglio a chi deve fare un Ecodoppler, per il quale si devono aspettare 136 giorni alla Rm/A, 235 alla Rm/B, 120 alla Rm/C, 130 alla Rm/D, 161 alla Rm/E e 165 alla Rm/F. Per una Tac al cranio – continua Luzzi – bisogna attendere 80 giorni alla Rm/A, 150 alla Rm/B, 145 alla Rm/C, 212 alla Rm/D, 65 alla Rm/E, 138 alla Rm/G e 134 alla Rm/H. In più, per una visita cardiologica si attendono 45 giorni alla Rm/A, 58 alla Rm/B, 75 alla Rm/C, 105 alla Rm/D, 38 alla Rm/E, 115 alla Rm/F, 100 alla Rm/G e 143 alla Rm/H. Infine, per una risonanza magnetica alla colonna, bisogna aspettare 270 alla Rm/B e 154 alla Rm/D.
La sanità del Lazio è in ginocchio, a causa di persone incapaci anche di dare risposte ai cittadini, tra i quali spesso sono presenti fasce deboli che non hanno la possibilità di curarsi presso strutture private. Sono mesi che il Vice Presidente Montino continua a fare proclami, annunciando piani straordinari e che gli ospedali, sul nostro territorio, non sono al collasso. Con l'amico Luzzi mi unisco all’appello del Tribunale dei Diritti del Malato-Cittadinanza attiva, che afferma come “per le visite specialistiche, secondo la normativa, l’attesa non dovrebbe mai superare i 30 giorni, e per gli esami diagnostici i 60” e che lamenta da tempo ormai questa situazione vergognosa, senza però avere risposta. Tutto ciò si aggiunge alla notizia di un anziano di 89 anni, costretto per tre notti, al Policlinico Umberto I° su una barella. Questa è una vergogna che in un paese civile come il nostro non dovrebbe succedere. La situazione sta peggiorando giorno dopo giorno, non si ha più rispetto per le persone che hanno bisogno di un’assistenza sanitaria decorosa.

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