IN QUINDICI CORRONO PER L'ASP. E ORA MARRAZZO HA PAURA DI PERDERE UNA PEDINA CHIAVE

12 agosto 2009

Dal quotidiano Libero, ed.Roma del 12.08.2009, a firma di Giovanni Tagliapietra

Sono rimasti in quindici, dopo la prima sommaria scrematura, i candidati alla carica di direttore generale dell’Asp, l’Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio. Un ruolo di assoluta importanza nella geografia del potere politico. Claudio Clini, il manager uscente (formalmente è già passato ad altro incarico ma è ancora in funzione per le attività correnti fino a fine mese ma non rinuncia a contrastare provvedimenti e attività dei suoi avversari interni) è stato l’uomo chiave del piano di riordino ospedaliero, ha dato il suo pesante contributo tecnico alla politica della cabina di regia dei Marrazzo-boys; è ovvio che il Governatore tremi di fronte alla prospettiva che quel potere finisca nella mani sbagliate.
Ma il Cda dell’Agenzia ha tenuto duro resistendo ad ogni pressione, ha insediato la commissione di saggi presieduta dal rettore della Sapienza Luigi Frati e ha avviato l’iter per la nomina di un nuovo Dg. Ieri mattina sono usciti di scena un candidato per limiti di età (70 anni) e tre per aver presentato la domanda fuori tempo massimo. Dei rimasti si sa quasi nulla, la lista è segretissima, ma le indiscrezioni fanno capire che ci sono diversi “noti”. Vengono quasi tutti dal Lazio tranne qualche eccezione (professori universitari) appartengono già a diverso titolo alla nomenclatura del potere sanitario laziale. Ci sono un direttore generale, diversi direttori sanitari di Asl e di aziende ospedaliere, qualche capo dipartimento, un paio di alti dirigenti dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute. Il posto fa gola ed è di importanza cruciale.
L’Asp è il braccio tecnico del potere sanitario regionale, fornisce gli elementi di valutazione, gli indirizzi sui quali il Governatore-commissario prende le sue decisioni. Ma l’Agenzia fa anche controlli sull’appropriatezza delle prestazioni, valuta l’efficienza delle strutture sanitarie esistenti nella Regione, incrocia i dati ed è in grado di evidenziare questa o quella carenza, questa o quella esigenza. Questo ruolo può essere utile o risultare imbarazzante, ed è comprensibile l’ansia con la quale Marrazzo guardi alla evoluzione delle cose dell’ente di Piazza S. Costanza.
Il Cda, spinto dai due membri senatori D’Ubaldo e Gramazio (che il governatore ha cercato invano di esautorare in extremis appellandosi alla incongruità del loro doppio incarico) stanno spingendo perché si faccia in fretta. Oggi i tre saggi lavoreranno già sulle schede, il termine per il loro lavoro è fissato per gli ultimi giorni del mese quando consegneranno le loro valutazioni. Poi il Cda, forse già il primo settembre, sceglierà.

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