POTENZIARE E NON CHIUDERE LE STRUTTURE DEL 118 NEL LAZIO

26 gennaio 2010

Ancora una volta il Sistema Sanitario Regionale penalizza l’emergenza sanitaria, quella stessa emergenza sanitaria che dà tanta professionalità al Servizio Sanitario Regionale. E’ notizia di oggi che il 118 andrà via da Ponza: noi riteniamo che questa sia una scelta inopportuna e non condivisibile.
Fanno bene le organizzazioni sindacali a protestare: aggiungiamo alla loro protesta anche la nostra volontà che è quella di potenziare il servizio dell’emergenza sanitaria, Ares 118, senza penalizzare l’interno sistema. Forse il facente funzione della Regione Lazio, Esterino Montino, non comprende le esigenze del servizio dell’emergenza, non conosce l’operatività dell’Ares 118, così come taluni dirigenti del Servizio Sanitario, che hanno le loro scrivanie in via Cristoforo Colombo, non conoscono affatto che cosa sia l’emergenza sanitaria e non conoscono affatto quante vite si salvano con questa professionalità. Quindi lavoreremo insieme e nei prossimi giorni presenterò una dettagliata interrogazione al Ministro della Salute Ferruccio Fazio affinché il Governo nazionale faccia tutti i passi necessari per la difesa dell’emergenza sanitaria.

CONCORSO "TRUCCATO" AL SAN GIOVANNI DI ROMA

19 gennaio 2010

Con un’interrogazione urgente al Ministro per la Salute ho denunciato che, da giorni, circolano nei corridoi dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni-Addolorata di Roma “voci” secondo le quali, come ampiamente riportato nell’interrogazione, si farebbe insistentemente il nome del sicuro vincitore del concorso previsto per domani, 20 gennaio, per 1° Dirigente tecnico presso il reparto di Radiologia del suddetto ospedale. Ho chiesto al Ministro Fazio quali iniziative intenda prendere nei confronti della Regione Lazio per verificare il corretto svolgimento del concorso stesso.

EMERGENZA AL DEA DELL’OSPEDALE SANDRO PERTINI

15 gennaio 2010

Anche al Dea dell’Ospedale Sandro Pertini regna una grave situazione di caos, scaturita dalla carenza di organico e di posti letto. I medici lanciano da tempo ripetuti appelli per segnalare questi problemi: appelli che, però, cadono puntualmente nel vuoto. Qui la situazione è ormai insostenibile ed oltre al personale medico, a farne le spese come sempre sono, purtroppo, i cittadini”. Lo afferma in una nota il Consigliere Regionale PdL Tommaso Luzzi.
Condivido il dramma, cominciato con la scelta incomprensibile di diminuire i letti di degenza destinati ai malati con pluripatologie. Spesso, poi, i cittadini stazionano per almeno tre giorni nel Dea del Pertini, dove viene definito il loro quadro diagnostico, nel caos più totale, in attesa che qualche struttura di Roma confermi la disponibilità di un posto letto. Tutto questo è inconcepibile: non si possono far attendere persone che necessitano di cure particolari, e che spesso sono costrette a trovare ricovero fuori dalla nostra regione. C’è il forte rischio di andare incontro a conseguenze irreparabili. Il cittadino deve essere tutelato e ha il sacrosanto diritto a cure giuste, immediate e adeguate da parte dell’Ospedale di competenza. Ma non è tutto. Infatti in questa struttura sanitaria non c’è il posto fisso di polizia e questo crea numerosissimi problemi di ordine pubblico, soprattutto quando i medici, pazienti e cittadini si trovano di fronte pazienti tossicodipendenti, con i quali non è sempre facile relazionarsi, che pretendono di essere visitati prima degli altri. Inoltre le proteste dei cittadini, che ogni giorno vivono situazioni di inaccettabile e pessima gestione sanitaria, vanno contro i medici e gli operatori che però non sono responsabili di tutto questo e che, anzi, svolgono il loro lavoro con estrema professionalità e in mezzo a molte difficoltà e ai quali non vengono nemmeno pagate le ore di straordinario. Questo ennesimo episodio di malasanità a Roma, così come in tutto il Lazio, conferma una volta di più l’inefficienza e l’inefficacia di chi tratta la materia sanitaria regionale che invece di risolvere i problemi, ne crea ogni giorno a operatori e cittadini.

LA FONDAZIONE SANTA LUCIA RISCHIA IL TRACOLLO

13 gennaio 2010

"Bisogna scongiurare la paventata ipotesi di una drastica riduzione dell’organico della Fondazione Santa Lucia, che metterebbe a forte rischio la struttura stessa e soprattutto la vita dei pazienti ricoverati e i numerosi lavoratori presenti: questa è l’ennesima dimostrazione di quanto l’attuale governo regionale si disinteressi totalmente dei cittadini della nostra regione e della sanità ridotta ormai al collasso”. Così Tommaso Luzzi, Consigliere Regionale PdL che intendo appoggiare pienamente nella sua iniziativa.
Dopo l’accordo di qualche tempo fa in prefettura, che vedeva la sospensione della procedura di mobilità con l’impegno della Regione Lazio a trovare una soluzione sulla Santa Lucia, il Decreto Commissariale n. 88 del 23 dicembre scorso ha invece confermato i criteri generali di cui ai decreti n. 41/09 e 56/09 firmati dall’ex Presidente Marrazzo. In più ci preme sottolineare come il Decreto Commissariale 56 del 28 luglio 2009 ha disconosciuto lo status e la natura di ospedale di rilievo nazionale di alta specializzazione per la riabilitazione neuro – motoria e di IRCSS della Santa Lucia, che al contrario invece si è contraddistinta sempre per l’eccellenza e l’alta professionalità. Voglio ricordare che lo stesso Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione di un ricovero della sua consorte, ebbe a dire che la Santa Lucia era una struttura ad alta qualità d’eccellenza. Anche l’Ugl e altre numerose organizzazioni sindacali hanno più volte denunciato tutto questo, ma il Commissario Politico abusivo Montino e chi con lui gestisce Sanità e Regione fa finta di nulla, quando ci sarebbero da mettere in atto azioni concrete nell’interesse di chi è penalizzato. I cittadini ne hanno le tasche piene di belle parole, di promesse e di illusioni: i cittadini vogliono una sanità migliore, più rispetto e dignità che in cinque anni di centrosinistra non hanno mai ricevuto. Basta con le prese in giro nei confronti delle persone. In questi anni abbiamo presentato diverse interrogazioni su questa struttura che però ancora attendono risposta dal governo regionale. La negazione di operare come ospedale d’alta specialità, il mancato pagamento mensile delle prestazioni di riabilitazioni extraospedaliere ex art. 26 sospese dal dicembre 2008, la mancanza di presa d’atto da parte dell’Asl Roma C di tutte le cessioni di credito all’Inps e all’Inail effettuate dalla Fondazione faranno sì, se non verranno risolte in breve tempo, che la stessa struttura crolli, e con essa rischieranno pazienti e operatori, che da troppo tempo vedono lo spettro del licenziamento.

BEFANA TRICOLORE

3 gennaio 2010

Nel solco della tradizione delle Befane Tricolori, anche quest’anno, con l’organizzazione del Popolo della Libertà e di Realtà Nuova, in collaborazione all’on. Tommaso Luzzi, consigliere regionale del Lazio e all’on. Luca Gramazio, consigliere comunale di Roma, parteciperò alla distribuzione circa 5000 pacchi dono nel nome della Befana Tricolore. Le iniziative, partite sabato 2 gennaio dalla provincia di Roma, toccheranno i centri di Guidonia, Sant’Angelo Romano, Palombara, Moricone, Monteflavio, Marcellina, Zagarolo, Frascati, Rocca Priora, Marino, Genzano e Nemi. Si proseguirà domenica 3 gennaio con Artena, Pomezia, Anzio, Nettuno, Gerano, Saracinesco, Subiaco, Roiate, Agosta, Cineto Romano, Vicovaro. Lunedì 4 gennaio la Befana Tricolore arriverà nei centri di Civitella San Paolo, Capena e Rignano Flaminio. Martedì 5 sarà la Capitale ad accogliere la Befana Tricolore, in particolare i quartieri interessati saranno quelli della Magliana, Montesacro, Portuense, Tor Pignattara e Roma Appio. La giornata di mercoledì 6 gennaio vedrà, nella mattinata, iniziative a Fiumicino, Civitavecchia e Bracciano. La manifestazione si concluderà nel pomeriggio di mercoledì 6 gennaio con gli incontri di Formello, Campagnano, Riano, Castelnuovo di Porto e Sacrofano che vedrà la partecipazione di Renata Polverini, candidata per il Popolo della Libertà alla presidenza della Regione Lazio.