SOSTANZE TOSSICHE E NOCIVE NEGLI ESERCIZI COMMERCIALI. E' ORA DI UNA LEGGE. INIZIATIVA DI GRAMAZIO.

3 giugno 2009

Troppe volte ormai assistiamo inermi a sciagure indotte dall'ingestione di sostanze tossiche.

Troppe volte i cittadini restano intossicati dopo aver bevuto un sorso di soda caustica servitale per errore in un bar, al posto dell'acqua. Ogni persona deve essere tutelata il più possibile dai rischi di ingestione accidentale di sostanze altamente nocive.

Per questo ho ritenuto doveroso presentare la seguente proposta di legge, cofirmata dai senatori Antonio Tomassini PDL, Dorina Bianchi PD, Giuseppe Astore IdV, Michela Saccomano PDL, Raffaele Calabrò PDL, Maria Rizzotti PDL, Battista Caligiuri PDL, che sarà presentata in Senato il prossimo 10 giugno. Si tratta di un provvedimento importante che può risolvere definitivamente un rischio molto più grave di quanto si immagini. Sui giornali finiscono i casi eclatanti, ma gli episodi sono assai più frequenti, soprattutto ai danni dei più piccoli.

"Le sostanze caustiche sono sostanze in grado di distruggere o danneggiare gravemente per contatto i tessuti; tra queste sostanze sono inclusi vari acidi e basi. Composti detti comunemente caustici sono, ad esempio, l'idrossido di sodio, detto abitualmente soda caustica, l'idrossido di potassio, così come il nitrato d'argento, usato come antibatterico. L'ingestione di sostanze caustiche, sia accidentale che volontaria, determina gravi lesioni viscerali, spesso irreversibili, cui possono aggiungersi in qualche caso anche danni di altri organi. Allo stesso modo, l'inalazione di caustici può provocare gravi esiti alla mucosa nasale e a tutto l'apparato respiratorio. Ancora oggi la mortalità nei casi più gravi è estremamente elevata, specie se non vengono tempestivamente adottate una serie di misure diagnostiche e terapeutiche atte a prevenire la perforazione viscerale.

Un fenomeno molto preoccupante è rappresentato dall'ingestione o inalazione, da parte dei bambini, di sostanze caustiche, che avviene tra le pareti domestiche. Il presente disegno di legge intende imporre una serie di obblighi alle aziende produttrici prima, ai titolari ed ai gestori di esercizi pubblici poi, affinché il cittadino possa essere tutelato il più possibile dai rischi di ingestione accidentale di sostanze altamente tossiche non riconoscibili perché, per loro caratteristiche, incolori, inodori ed insapori. Tale rischio è causa primaria di numerosi incidenti gravi che si verificano tanto in ambiente domestico quanto in pubblici esercizi. Spesso le cronache riferiscono di gravi episodi come quello accaduto il 13 maggio u. s., quando il procuratore capo di Frosinone, Margherita Gerunda, è rimasta intossicata dopo aver bevuto un sorso di soda caustica servitale per errore in un bar, al posto dell'acqua.

Passando ad un'analisi dettagliata del presente disegno di legge, l'articolo 1 impone, alle aziende che producono e commerciano sostanze ad elevata concentrazione tossica, l'obbligo di dotare tali prodotti di caratteristiche cromatiche ed olfattive tali da renderli immediatamente distinguibili dall'acqua e dalle altre bevande. Devono, altresì, essere forniti di dispositivo di sicurezza per l'apertura e di un'etichetta recante il nome del prodotto e l'indicazione del tipo di sostanza nociva contenuta. L'articolo 2 rinvia ad un regolamento, che sarà adottato dal Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali entro tre mesi dall'approvazione del provvedimento in esame, nel quale saranno definite le modalità cui dovranno attenersi le ditte produttrici nella dotazione dei prodotti delle caratteristiche cromatiche ed olfattive. L'articolo 3 impone una serie di prescrizioni ai titolari ed ai gestori di esercizi pubblici, aventi la licenza di somministrare bevande e generi alimentari. Le sostanze altamente nocive, utilizzate normalmente per l'igiene di superfici ed oggetti, debbono essere depositate e conservate in locali forniti di apposito spazio, provvisto di serratura e ben lontano dal punto vendita. La mancata osservanza degli obblighi imposti negli esercizi pubblici è punita gravemente, come specificato nel successivo articolo 4.

L'avvenuta distribuzione di sostanze ad elevata concentrazione tossica in luogo di bevande, infatti, oltre a costituire reato e, come tale, essere sanzionato ai sensi del codice penale e delle leggi speciali, può portare alle pene accessorie della chiusura, temporanea o definitiva, dell'esercizio, così come del ritiro della licenza, al titolare del locale, alla somministrazione di bevande e generi alimentari".

Ancora oggi la mortalità nei casi più gravi è estremamente elevata, specie se non viene tempestivamente adottata una serie di misure diagnostiche e terapeutiche per prevenire la perforazione viscerale. Un fenomeno molto preoccupante è rappresentato dall'ingestione o inalazione, da parte dei bambini, di sostanze caustiche, che avviene tra le pareti domestiche.

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